Born in Provincia – L’orgoglio di chi non ha la metro ma ha il cuore

Siamo stanchi. Sì, stanchi delle solite magliette con scritto “Malibu”, “New York”, “Ibiza”... come se svegliarsi con vista parcheggio e bar Sport non fosse altrettanto esotico.

Born in Provincia nasce così: da una presa bene tutta italiana, da chi vive (e sopravvive) fuori dalle grandi città, lontano dai grattacieli ma vicino a cose molto più importanti. Tipo il panettiere che ti fa credito, la signora che spia dal balcone, e quel bar dove il caffè costa ancora 90 cent.

Non siamo Milano. E va bene così.

Non abbiamo la metro, ma abbiamo la Panda. Non abbiamo i rooftop, ma abbiamo i terrazzi con le sedie di plastica e gli anziani che cantano bestemmie giocando a bocce. Non abbiamo la fretta, ma abbiamo il tempo di salutare tutti per nome.
Born in Provincia è il nostro modo per dire: “Oh, ci siamo anche noi. E siamo pure fieri.”

T-shirt, felpe, e tanta ironia

Le nostre magliette non dicono “I ❤️ NY”. Dicono “Cresciuto a pane e autovelox”.
Le nostre felpe non celebrano Londra, ma la Sagra della Porchetta di Montegrotto, o le domeniche passate al centro commerciale “per fare un giro”.

Born in Provincia è uno stile, un modo di stare al mondo (con le infradito a dicembre, se serve).
È per chi ha fatto l’ora di religione solo per uscire prima. Per chi è cresciuto con i concerti in piazza e le feste dell’Unità. Per chi sa che la vera movida è il parcheggio davanti alla chiesa.

Ma quindi, chi siamo?

Siamo gente normale. Gente che si sporca le mani. Che parcheggia in retromarcia con orgoglio.
Siamo quelli che non hanno bisogno di apparire altrove per sapere chi sono.
Perché la provincia non sarà figa su Instagram, ma è casa. E a casa ci si veste comodi, con una maglietta che ti somiglia.


 

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Non è solo moda, è un manifesto. È dire: "Sì, vengo da lì. E me ne vanto."

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